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Cristina Coco, vince a “mani basse” il concorso delle Accademie di Onicotecnica
La lamina del letto unghiale può essere considerata una piccola tela su cui l’artista più sensibile e paziente riesce a raffigurare innumerevoli universi grafici e cromatici. Ma non bastano soltanto l’ispirazione e la fantasia, occorre in realtà una prepazione lunga ed accurata (almeno due anni) fatta da insegnanti preparati e coscienziosi perché l’approssimazione, l’improvvisazione possono ricadere rovinosamente sulla salute di chi si affida all'”onicotecnica”; si registrano nel migliore dei casi malcontenti perché il semipermanente si opacizza subito, il gel viene via interamente e nel peggiore, micosi ed infezioni: infatti per diventare una brava onicotecnica è indispensabile studiare anche le materie scientifiche, senza sottovalutarne l’importanza. Non sempre le onicotecniche/i e le…